L’avvento dei nuovi media ha comportato un cambiamento radicale nella fruibilità dei contenuti, riuscendo a segnare in maniera definitiva l’esperienza tra l’uomo ed il prodotto, ma soprattutto tra l’uomo e l’approccio al prodotto stesso.
Se prima ci si dirigeva al cinema per guardare un film o si passavano ore a cercare il vinile perfetto che facesse da colonna sonora ai momenti più importanti, adesso, con piattaforme streaming come Netflix o applicazioni di riproduzione musicale come Spotify, la mercé è alla portata di tutti.
Questa transizione dal materiale al digitale è avvenuta pressoché in tutti i settori, dalla televisione alla musica, ma solo negli ultimi anni tocca anche il mondo dell’editoria.
L’idea nasce da uno scrittore amante del fantasy, Antonio Agostinacchio, che sceglie come compagno di viaggio un caro amico d’infanzia, Giuseppe Sacco, e insieme danno vita ad un progetto che ad oggi prova a riscrivere le tappe fondamentali di un percorso editoriale: Wideread è l’applicazione per scrittori, lettori, fumettisti e case editrici, un circuito in cui tutte le parti attive nel settore hanno la possibilità di interagire, creando una fitta rete di conoscenze che alimentano non solo l’affermazione dell’artista ma anche la popolarità delle opere pubblicate.
Si può considerare Wideread una piattaforma social le cui funzionalità ricordano quelle già presenti nelle applicazioni mainstream come TikTok o Instagram – è possibile inserire un like, commentare, condividere, interagire con l’utente seguendo la sua pagina – creando un bacino di contenuti multimediali che spaziano dal testo all’immagine, dal video alla vignetta, con inserti musicali che vanno a trasformare il modo con cui si parla e si fa letteratura.
La sezione Readings è destinata a tutti gli autori indipendenti che desiderano pubblicare la loro opera, ai lettori di fruire di scritti inediti direttamente dalla piattaforma, e alle case editoriali di reclutare nuovi talenti.
L’obiettivo è quello di fornire uno spazio tutto italiano a scrittori e fumettisti emergenti, incoraggiandoli nel percorso di affermazione editoriale, dando loro una vetrina in cui esporre le pubblicazioni, e a sua volta permette ai più appassionati di lettura di trovare storie inedite e di partecipare attivamente attraverso pulsanti di interazione e sezioni dove scrivere recensioni.
Insomma, un intero sistema editoriale a portata di applicazione: un progetto pensato per rispondere alle esigenze di chi vuole inserirsi nel mercato, con la possibilità di mettere “in vendita” la propria opera e quindi di trarne anche un guadagno, di chi usufruisce dei prodotti editoriali, con una selezione che spazia tra i generi, e di chi osserva il panorama dall’alto nel tentativo di ingaggiare creatori per la propria azienda.
Antonio Agostinacchio e Giuseppe Sacco, poco più che trentenni, hanno concretizzato quel pezzo mancante all’industria delle pubblicazioni, ovvero uno strumento capace di “ridurre” tutti quei passaggi lunghi – talvolta scoraggianti – che ogni autore in erba è costretto a sperimentare, dando un vero e proprio supporto.
D’altronde lo sa bene Agostinacchio stesso che oltre ad essere un web designer, ha coltivato la passione per la narrazione dedicandosi alla sceneggiatura e alla scrittura creativa, pubblicando racconti ed un romanzo fantasy dal titolo “Il Ciclo Della Disputa Eterna: La Preghiera Degli Innocenti”.
Provando le difficoltà in prima persona, è lui stesso ad occuparsi dei prodotti e della loro gestione, affiancandosi ad un team di esperti, tra cui Sacco, il co-founder impegnato nella parte finanziaria, nell’analisi del mercato e nella decisione delle strategie da assumere.
Il proposito non si concentra esclusivamente al mercato natio, bensì viene ampliato anche a quello europeo, entro il 2025, anglosassone e americano nel 2026 ed asiatico nel 2027: una tabella di marcia ben programmata volta ad estendere le opportunità sia dal punto di vista commerciale che di notorietà.
“L’intento è quello di permettere all’editoria di compiere una transizione digitale come già è avvenuta in altri segmenti del mercato” – puntualizza Giuseppe Sacco – “non vogliamo sostituirci ai classici modelli di percorso editoriale, quanto integrarli ad opportunità diverse, consentendo a chi vive di questa passione di trasformarla in un lavoro concreto”, conclude poi Antonio Agostinacchio.
La piattaforma per chi sceglie la web novel e il web comic come forma di intrattenimento, ma è la stessa che può essere utilizzata come blog personale, come inserto per le proprie recensioni o come spazio dove condividere contenuti multimediali che possano connetterci con chi è simile a noi.
L’esperienza Wideread va ben oltre il supporto al mondo editoriale: si tratta di costruire passo dopo passo una rete personalizzata – come avviene anche nei social di spicco – capace di far entrare in relazione gli sconosciuti, permettendo a chiunque non solo di farsi conoscere ma anche di scoprire, osservare, meditare, di appassionarsi agli scritti altrui che possono essere una fonte d’ispirazione tanto quanto strumento di critica.