La psicologia è una disciplina complessa e affascinante che esplora le profondità della mente umana, le emozioni, i comportamenti e le dinamiche relazionali.
Nel corso degli anni, questa scienza ha ampliato il suo campo di applicazione, diventando uno strumento essenziale non solo per la cura dei disturbi mentali, ma anche per il miglioramento del benessere individuale e collettivo.
Dalla consulenza in ambito clinico alla promozione della salute mentale in contesti aziendali e scolastici, la figura dello psicologo si è affermato come una risorsa indispensabile per affrontare le sfide della vita moderna, giocando un ruolo cruciale nell’accompagnare le persone in percorsi di consapevolezza e cambiamento, aiutandole a riscoprire le proprie potenzialità e a raggiungere un equilibrio più profondo e autentico.
Nella complessità di questo mondo, fatto di metodologie più e meno tradizionali, la dottoressa Loretta Baschirotto abbraccia il cosiddetto approccio strategico breve, una forma di psicoterapia sviluppata dalla Scuola di Palo Alto negli anni 70: “strategico breve” perché enfatizza una risoluzione rapida dei problemi, concentrandosi su interventi mirati piuttosto che su un’analisi approfondita delle cause.
A differenza delle terapie tradizionali, punta direttamente alla soluzione del disagio del paziente: l’obiettivo non è quello di scavare nel passato quanto trovare una via d’uscita che tenga comunque conto delle relazioni attuali e delle dinamiche che il paziente vive nel presente.
Della durata media tra le 10 e le 15 sedute, rappresenta una risposta alle limitazioni delle terapie convenzionali, spesso lunghe e complesse.
Questa scelta è data principalmente per la versatilità dell’approccio e per la capacità di adattarsi ad una vasta gamma di disturbi psicologici come ansia, disturbi ossessivo-compulsivi, sintomi depressivi e problemi relazionali; una decisione compiuta a seguito di studi riguardo le varie metodologie disponibili, trovando una risposta efficace alle sfide terapeutiche sicché meno limitante rispetto ad altri approcci.
Un percorso di crescita continua
La dottoressa Loretta Baschirotto inizia la sua carriera nel settore delle risorse umane circa 15 anni fa, avvicinandosi successivamente alla psicologia clinica attraverso l’apprendimento dell’ipnosi. Cinque anni fa, innamoratasi definitivamente del campo clinico, ha deciso di dedicarsi a tempo pieno a questa professione.
Il suo percorso formativo è costituito da numerosi corsi e specializzazioni, tra cui il counseling e l’ipnosi analogica, fino ad arrivare alla laurea triennale in psicologia, seguita dalla magistrale e dalla specializzazione nell’approccio strategico breve.
“Questa continua evoluzione è necessaria in un campo come quello della psicologia” – ci spiega Baschirotto – “dove l’apprendimento non finisce mai: è necessario aggiornarsi costantemente, seguire i progressi della neuroscienza e integrando nuovi strumenti e tecniche nella pratica terapeutica”.
Oggi, la psicologia non è più vista come una disciplina rivolta esclusivamente alla “cura dei matti”, ma come un campo professionale a tutti gli effetti, con applicazioni in ambito sportivo, aziendale, persino nell’accompagnamento alla morte, e Baschirotto lo sa bene data la sua esperienza in ambito ospedaliero. Nonostante molto spesso ci si affidi ad approcci alternativi come la spiritualità e la divinazione (un esempio potrebbe essere la cartomanzia), la psicologia sta guadagnando terreno, diventando sempre più presente e capillare, con professionisti attivi anche nelle scuole e nei contesti più impensabili, come le farmacie.
Ed è sempre durante la sua esperienza nel settore clinico che la dottoressa ha affrontato in prima persona anche il tema dell’assistenza familiare a pazienti non autosufficienti: il caregiver è una figura spesso trascurata, abbandonato a se stesso nonostante viva situazioni che possono portare ad un forte disagio emotivo e che modificano profondamente le dinamiche familiari; dunque, risulta fondamentale prendersi cura anche del caregiver, riconoscendo ufficialmente il suo ruolo cruciale in un contesto terapeutico.
Conoscersi è la chiave della felicità
Nel corso del nostro incontro, la dottoressa Baschirotto riflette su un’esperienza significativa vissuta durante il suo tirocinio nella sezione trapianti dell’ospedale, dove ha avuto modo di osservare come i pazienti affrontino il processo preoperatorio: sono in molti ad accettare il supporto psicologico, ma è ancora presente una percentuale, seppur minima, che ne fa a meno.
E sono proprio queste vicende ad essere prese come esempio per una riflessione che abbraccia a 360 gradi l’esperienza della terapia: è importante concedersi la possibilità di un momento di conforto con una figura neutrale come lo psicologo per affrontare le sfide della vita.
“Bisogna lasciarsi andare, affidarsi e fidarsi” – afferma Baschirotto, sottolineando quanto possa essere difficile e complesso ammettere di trovarsi in una posizione di disagio, ma il cambiamento, con la sua fatica nel raggiungimento, è necessario per condurre una vita felice.
“È solo nel momento in cui ci apriamo agli altri che poi il mondo ci risponde, se rimaniamo chiusi nelle nostre paure, nei nostri limiti, non c’è crescita; di fatto intorno a noi non c’è nulla di statico, tutto cambia e si evolve, è un continuo divenire ed è quindi significativo far parte di questa trasformazione.” – conclude, ricordando l’importanza nel volersi bene per accettare quelle diverse prospettive utili a farci vedere la vita.
Il suo invito è quello di ricordarsi che la felicità passa anche attraverso il cambiamento, la consapevolezza di chi siamo e della strada che desideriamo percorrere: è solo riconoscendo il nostro valore e abbracciando la crescita personale che possiamo sperimentare una vita soddisfacente e appagante.
